Miacetto di Natale dolce di Cattolica
rubrica #vediamociincucina
Natale si avvicina e sulla piazza del Mercato Coperto, oggi c’è un gran fermento. Le ‘zdore fanno man bassa di carne macinata e farina per fare i cappelletti e il cappone per il brodo va via che è una meraviglia. Siamo a Cattolica, in Romagna e qui non si scherza con il pranzo di Natale. Sì è vero, quest’anno sarà diverso, meno invitati, tutto più intimo, ma non vuol dire che le tavole non saranno imbandite di ogni ben di Dio. E come succede tutti gli anni, non mancheranno i piatti tipici della nostra tradizione.
Vi ho già raccontato come si fanno i cappelletti sulla costa cattolichina, quindi oggi vi voglio parlare del dolce di Cattolica, quello che è nato qui, nelle nostre case e cotto nei nostri forni: il Miacetto.
Non lo conoscete? Attenzione perchè è famoso, ne parla anche Wikipedia! 🙂
Si prepara nel periodo dell’Avvento, è di origine medioevale quando Cattolica era zona di viandanti e trasportatori di merci. Questi si fermavano a riposare e rifocillarsi nelle taverne dell’attuale via Mazzini e le locande, per fare cosa gradita, servivano loro un dolce che si attenesse al regime pre natalizio, di astinenza dalle carni, come da precetto cattolico.
Fino agli anni ’80, le ‘zdore assemblavano il Miacetto a casa, poi andavano a cuocere al forno vicino a casa. Per i fornai era un momento di trambusto, ma anche di festa. Pensate a tutte queste signore allegre e rumorose che aspettavano la cottura dei propri dolci, tra le chiacchiere, i pettegolezzi e le risate. C’è ancora chi ha indelebili questi ricordi nella mente, come mi racconta spesso il mio amico Mauro, figlio di fornai.
E’ per questo motivo che il Miacetto è privo di grassi animali ed è fatto solo con ingredienti vegetali, che oggi potremmo chiamare vegani, squisiti e di facile digeribilità.
Se non siete pratici di cucina vi consiglio di fare un giretto a Cattolica, i forni del paese ne sfornano di buonissimi ogni giorno
Miacetto di Natale – dolce di Cattolica nella vetrina del forno Ruggeri – Piazza Mercato Coperto
La ricetta
Non c’è una vera e propria ricetta essendo il Miacetto un dolce tipico dei focolari domestici. Come ogni pietanza “fatta in casa”, le indicazioni variano di famiglia in famiglia. Io ve ne posso dire una, ma troverete diverse varianti considerato che questo è un dolce che veniva servito addirittura alla corte dei Malatesta di Rimini. Il Miacetto è preparato con prodotti tipici della terra di Romagna, come l’uva passa e la frutta secca. Inoltre, essendoci dentro scorza di arancia e limone, può far pensare ad una fusione di ingredienti di luoghi lontani, come la Sicilia. E i pinoli, sicuramente importati dalla pineta di Ravenna oltre al miele, tipico ingrediente dei dolci greci. Basti pensare ai viaggiatori che nel medioevo passavano di qua, magari lasciando da provare i prodotti delle loro terre d’origine, che poi venivano mescolati a quelli romagnoli, dando vita a qualcosa di unico, proprio come questo dolce.
La dottoressa Maria Lucia De Nicolò, storica di Cattolica, ne parla così “Il miacetto la cui etimologia è stata spiegata da alcuni come torta formata da mille acini, da altri come derivazione di mnàcia, mosto, è il dolce della Vigilia di Natale. Come tale, infatti, è ricordato ancora in molte delle più vecchie famiglie del paese che ne conservano le ricette centenarie, a volte con l’aggiunta nel tempo di piccole varianti dovute ad inclinazioni di gusto.”
Ingredienti
- 250 g di rumgiòl che sarebbe il semolino
- 100 g di farina
- 150 g mandorle tritate grossolanamente
- 150 g noci tritate grossolanamente
- 200 g uva passa
- 100 g pinoli (usarne solo 50 g il restante va messo a parte per decorare la torta)
- scorza di 2 limoni tagliata fine (non grattugiata)
- scorza di 2 arance tagliata fine (non grattugiata)
- 50 g olio d’oliva
- 50 g olio d’arachidi
- 300 g miele
- 100 g zucchero
- Pizzico di cannella
- Pizzico di sale
Il giorno precedente alla cottura, amalgamate tutti gli ingredienti con un pò d’acqua tiepida, circa mezzo bicchiere e lasciate riposare 12 ore in frigo. La consistenza dell’impasto deve essere compatta, per intenderci il cucchiaio di legno che userete per mescolare, deve rimanere in piedi!
Cottura
Prendete l’impasto e versatelo in una teglia rotonda, con i bordi simili ad una padella di media grandezza. Sul fondo mettete della carta forno, o se vi trovate meglio, ungete la teglia con abbondante olio. Riscaldate il forno a 180° e cuocete il Miacetto per circa 45 minuti, o fino a quando non è ben “rosolato”. Tolto dal forno va decorato con i pinoli e servito a temperatura ambiente e potete abbinarlo con un vino rosso novello.
Nel 2006 il Miacetto di Staccoli, storica pasticceria cattolichina, ha vinto a Madrid il “Gran Prix della Pasticceria” come Miglior Dolce da Viaggio. Nel 2019 l’Accademia Italiana della Cucina, fondata da Orio Vergani nel 1953, istituzione culturale della Repubblica Italiana, lo insignisce del XXXI Premio “Dino Villani” 2019 come prodotto artigianale eccellente.
Il pasticcere Staccoli con il suo staff (ph dal sito ufficiale)
Articolo di Lara Uguccioni
#lapiedasisardùn by www.laraimmobiliare.it in collaborazione con la rubrica #vediamociincucina consultabile sul blog di viaggi www.lavaligiagialla.it
Fonti e citazioni:
seidiriminise.it
miacetto.it
wikipedia.org/wiki/Miacetto
staccoli.it