I cappelletti alla cattolichina – Romagna
rubrica #vediamociincucina  

I cappelletti, o caplèt, come li chiamiamo a Cattolica, hanno decine di varianti, a seconda della zona in cui vengono fatti. E’ un piatto tipico di tutta la Romagna, ma in ogni cittadina, vengono realizzati in modo diverso e con ingredienti che possono variare anche di molto. Addirittura nella stessa Cattolica, la ricetta cambia di casa in casa, e ogni ‘zdora dice che la sua è quella originale!
Ad ogni modo, il nome deriva dalla forma “a cappello” che gli viene data e, neanche a dirlo, le diatribe nascono anche su questo punto. Alcuni li chiudono “a tortellino”, altri, come il mio moroso, usano un vecchio stampino, il cui arrivo in casa mia, si perde nella notte dei tempi (potrebbe essere addirittura della nonna). Ora ne abbiamo comprato uno nuovo, uguale al precedente, evidentemente se ancora li producono, vuol dire che sono veramente utili 🙂
Sta di fatto che è un piatto talmente popolare che ogni famiglia lo fa seguendo la sua tradizione, ecco perchè dovunque lo mangerete, avrà sempre un sapore diverso.

Il ripieno varia di casa in casa

Quando ero piccola, a Natale la nonna faceva i cappelletti con il ripieno di carne e poca mortadella, per dargli sapore. Grana, noce moscata, buccia di limone, sale e pepe. Non metteva ne ricotta ne formaggi simili. Somigliavano a grandi tortellini e li serviva con il brodo di carne e gallina. Mia sorella ha seguito le sue orme e li fa ancora così.
Mia suocera e di conseguenza il mio moroso, che da lei ha imparato l’arte della cucina autoctona, li fa senza mortadella, con un ripieno di carne macinata di bovino, ricotta di pecora, buccia di limone, noce moscata, sale, pepe e ci aggiunge il pecorino. Poi li chiude con lo stampino, soprattutto per praticità, dato che ogni volta ne fa una quantità che potrebbe sfamare un esercito. Poi li cuoce nel brodo di cappone.

A Ravenna, Faenza e Forlì i cappelletti sono senza carne. ripieni di parmigiano, formaggio morbido, tipo ricotta o robiola, noce moscata e a volte un uovo. Cotti nel brodo di pollo.

Nei cappelletti di Cattolica, mai nessun uovo ha toccato il ripieno!

Se da noi chiedi i cappelletti con il ripieno di formaggio, credo che ti facciano uscire dal ristorante senza passare dal via. Sì perchè in tla Catòlga, il cappelletto unico e solo è quello con il ripieno di carne. Che poi ognuno mette quella che gli piace di più, tipo vitellone, manzo, maiale o un mix di carni diverse per renderlo saporito, il cappelletto è sempre e comunque per soli carnivori.

Via con la ricetta per circa 2 kg di cappelletti:

Per il ripieno

La sera prima di fare l’impasto si prepara il ripieno. Mettere in una terrina :
.500 gr di carne macinata di bovino
.200 gr di ricotta di mucca o mista
.150 gr parmigiano (se vi piace saporito fate 200 gr)
. noce moscata
. sale e pepe
. buccia di limone grattata

Aggiungere il formaggio in base alla consistenza, più ne si aggiunge, più viene compatto. Il ripieno va lasciato una notte in frigorifero in una ciotola coperta con la carta trasparente.

Per la sfoglia

.10 uova
.500 gr di farina 00 circa
.350 gr di farina di semola circa ( così la pasta viene più “rugosa”)
Impastare a mano finchè l’impasto non è liscio e omogeneo, aggiungere la farina se necessario (Paolo lo fa “ad occhio”). Dopo averlo infarinato, lo si mette in una sacchetta di plastica da congelatore e lo si lascia riposare 20 minuti a temperatura ambiente.

Procediamo alla lavorazione:

        
       

Paolo appiattisce l’impasto ammorbidendolo prima di metterlo sulla spianatoia. Poi lo lavora con le mano ed infine, come si dice a Cattolica, ” ci da di mattarello

         
         

L’impasto va steso con il mattarello, un pò di farina per non farlo attaccare alla spianatoia e tanta forza per farlo diventare di uno spessore di circa 2 millimetri.

         

La sfoglia è pronta quando ci vedi attraverso! 

         

I cappelletti alla cattolichina – Romagna

E adesso facciamo i cappelletti!

Per far attaccar meglio i due lembi della sfoglia, Paolo sbatte un ovetto e lo spennella sulla superficie. Procede posizionando piccoli pezzi tutti uguali di ripieno (si può usare un cucchiaino da tè) su metà sfoglia. Infine unisce le due parti e comincia a tagliare con lo stampino.

             

             

Per chi non è partico, ci si può far aiutare da un cucchiaino da tè per trovare la quantità di ripieno da usare.

         

         

E’ importante far aderire bene le due parti della sfoglia, in modo che si incollino per non far fuoriuscire l’impasto durante la cottura.

         

         

A fine produzione, non buttate i pezzetti di pasta rimasti, sono buonissimi per fare i
MALTAGLIATI CON I FAGIOLI 

I cappelletti alla cattolichina – Romagna

PER LA CONSERVAZIONE

Se avete utilizzato ingredienti freschi, mettere i cappelletti, ben ordinati dentro un contenitore per la pizza da asporto o un vassoio. Non sovrapponeteli, ma posizionateli uno vicino all’altro, una spolverata di farina e chiudete con il suo coperchio o un vassoio ribaltato. Riponeteli in freezer. Per occupare meno spazio, dopo qualche ora, potete trasferirli in sacchetti gelo da alimenti ben chiuso, riponendoli nuovamente nel congelatore. Stessa cosa per i maltagliati. Quando vi serviranno, tirateli fuori all’ultimo minuto, vanno buttati nell’acqua che bolle appena usciti dal freezer.

Buon appetito e Buone Feste! 

Articolo di Lara Uguccioni 
Articolo di #lapiedasisardùn di www.laraimmobiliare.it in collaborazione con la rubrica #vediamociincucina  consultabile sul blog di viaggi www.lavaligiagialla.it

 

 

 

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